10 tecniche di meditazione dal libro Ikigai: Le ho messe in praica per 30 giorni ed in questo post vi racconto quello che è successo.
Leggendo il libro Ikigai di Selene Calloni Williams e Noburu Okadu Do (libro di cui vi lascio il mio riassunto e la mia recensione qui), mi sono imbattuta nelle 10 tecniche di meditazione proposte dagli autori (tratte dalla cultura giapponese) per scacciare la paura e raggiungere la propria ragionare di esistere. Ovviamente mi hanno incuriosita molto, per questo ho deciso di provarle.
Le 10 tecniche di meditazione proposte in Ikigai possono essere praticate da chiunque ed hanno il grande pregio di essere veloci (basta meno di un minuto per ciascuna).
In questo video invece trovate un riassunto del libro Ikigai:
PERCHÉ VI SCRIVO QUESTO POST SULLE 10 TECNICHE DI MEDITAZIONE DAL LIBRO IKIGAI?
Molto semplicemente, mi sono imposta di mettere in pratica tutto ciò che leggo per vedere se funziona e se può portarmi qualche beneficio o miglioramento.
PREMESSE:
Di seguito troverete:
- Spiegazione delle 10 tecniche.
- Mia esperienza personale dell’applicazione di queste tecniche (test di 30 giorni).
SPIEGAZIONE DELLE 10 TECNICHE DI MEDITAZIONE DAL LIBRO IKIGAI
PRIMA TECNICA: OMI su mono no aware
Serve a interiorizzare un concetto basilare nella teoria dell’ Ikigai. La vita è la morte non sono entità separate e lo stesso vale per quello che è visibile agli occhi e quello che non lo è (come ad esempio la nostra interiorità).
Noi tendiamo a separarli e a cucire insieme vita è visibile perché siamo spaventati dall’ignoto e lo nascondiamo a noi stessi.
Con questo specifico esercizio possiamo riappropriarci di una visione completa.
Esercizio di 1 minuto:
- fare 3 respiri profondi, durante ogni respiro dobbiamo immaginare un’onda marina che ci attraversa.
- a polmoni vuoti poi immaginiamo un’onda del mare che si infrange fuori dal nostro corpo (va oltre noi, non è parte di noi, è qualcos’altro di esterno).
- Ripetere l’esercizio un’altra volta o quante volte vogliamo.
La sensazione che si deve percepire alla fine dell’esercizio è quella di essere assenti.
SECONDA TECNICA: OMI su wabi sabi
Interessante nella sua semplicità, la seconda tecnica ha come implicazione il fatto che la natura è imperfetta ed è questo che la rende meravigliosa.
Questo esercizio di meditazione vuole avvicinarci all’ ikigai mostrandoci come un difetto deve invece essere un nostro punto di forza e come possiamo superare la paura dell’ imperfetto.
Esercizio della durata di un minuto (anche meno), si può ripetere ogni volta che si vuole:
- pensare a qualcosa di fisico o di interiore che riteniamo imperfetto in noi stessi
- con la mano creare una conca tra naso e bocca
- in questa posizione dire la frase “ho fede in te”.
TERZA TECNICA: OMI su jo ha kyu
Questa tecnica consiste nel ringraziare (mettere una mano a coppa davanti a bocca e naso e dire grazie) ogni qual volta assistiamo a qualche evento o scena particolarmente bello.
Quella bellezza ci appare nel momento giusto ed è solo per noi. È il modo in cui la natura ci fa sentire il suo amore.
Tutto esiste già ma si manifesta a noi quando è il momento opportuno.
QUARTA TECNICA: OMI su yugen
La bellezza per manifestarsi passa attraverso l’oscurità, utilizza le luci e le ombre.
Questo esercizio aiuta a rendersi liberi da alcune possibili pure che ci allontanano dal raggiungimento dell’Ikigai.
Come procedere:
- scaldare le mani strofinandole l’una con l’altra.
- appoggiarle sulle palpebre chiuse e percepire il loro calore sugli occhi
- ringraziare per il buio (va bene farlo sia letteralmente che mentalmente).
QUINTA TECNICA: OMI su myiabi
Con questa tecnica impariamo a riconoscere la bellezza nel silenzio, nella quiete e nell’eleganza.
Non si tratta di una vera e propria pratica meditativa, bensì di un cambiamento nello stile di vita che ci induce ad ascoltare approfonditamente prima di dire la nostra opinione.
I cambi di applicazione sono i più disparati, potremmo pensare ad una riunione di lavoro o ad un qualunque contesto sociale nel quale ci troviamo nel mezzo di una discussione. Il consiglio è quello di essere gli ultimi del gruppo a prendere parola.
In questo modo impareremo a praticare il silenzio, impareremo molto da quanto ascoltato e ciò che diremo assumerà un peso maggiore.
SESTA TECNICA: OMI su iki
Non è una vera e propria tecnica di meditazione, è uno stile di vita.
Oki su Iki ci sprona ad uno stile di vita minimalista (pur non usando mai esplicitamente questo termine).
Circondarci di poche cose che ci servono veramente è che siano di materiali quanto più possibile naturali.
Con questi oggetti essenziali ricominceremo a dare il giusto valore alle cose e ci avvicineremo all’Ikigai.
SETTIMA TECNICA: OMI su shibusa
Questa tecnica di meditazione si fonda sulla definizione di simbolo.
Qui ritorna il concetto di quanto sia importante per trovare il proprio Ikigai mettere in connessione ciò che è visibile con ciò che è invisibile, ma che esiste.
Esercizio della durata di un minuto, fattibile in qualsiasi posizione:
- rimanere immobili
- stando completamente fermi cercare di percepire quello che c’è ma non è fisico (ad esempio l’amore).
OTTAVA TECNICA: OMI su yohaku no bi
È di nuovo un esercizio pratico.
Si basa sulla teoria secondo cui nell’ incompleto si trova la vera bellezza, la pazienza è la capacità di sopravvivere alle mancanze.
Esercizio:
- durante la giornata lascia alcune piccole azioni incompiute (esempio mangiare quasi tutto e lasciare l’ultimo maccherone nel piatto).
NONA TECNICA: OMI su ma
La nona tecnica di meditazione proposta nel libro Ikigai ci mostra come il vuoto sia ciò che da origine alla bellezza.
Fare spazio nella nostra mente utilizzando il vuoto permette di fare entrare concetti e sensazioni nuove che potranno condurre all’Ikigai.
Esercizio:
- fissare un oggetto concentrandosi sul vuoto che ha intorno.
- sussurrare che è io vuoto che crea la forma a ciò che vedo.
- fare il vuoto nella nostra mente e mantenerlo almeno qualche secondo.
DECIMA TECNICA: OMI su kire
Una tecnica che ancora una volta propone un cambiamento nello stile di vita per avvicinarci all’ikigai.
La proposta è di fare ogni giorno qualcosa che esca dalla nostra zona di comfort, anche cose piccole. Ma l’idea è di fare ogni giorno qualcosa di nuovo, qualcosa che non ci saremmo aspettati di fare perché è nell’ inaspettato che si nasconde la vera bellezza.
LA MIA ESPERIENZA PERSONALE CON LE 10 TECNICHE DI MEDITAZIONE DI IKIGAI
Come vi accennavo nella prima parte del post, ho deciso di mettere in pratica le 10 tecniche di meditazione lette nel libro Ikigai per 30 giorni. L’obiettivo era capire se queste potessero apportare qualche beneficio alla mia vita e al mio mindset.
Premessa doverosa è che sono davvero una principiante nella pratica della meditazione. Anzi definire principiante una persona che sporadicamente prova a respirare qualche minuto ad occhi chiusi mi pare un eufemismo.
Ho trovato queste 10 tecniche molto facili da praticare in termini di velocità. Infatti mi hanno portato via letteralmente meno di 10 minuti al giorno. Quindi in questi termini non è stato un grosso sforzo.
Lo sforzo più grande principalmente i primi giorni è stato mentale. Mi spiego meglio, è stato difficile per la mia mentalità scettica convincermi che queste pratiche potessero anche solo teoricamente avere un qualche beneficio. Alcune mi sembravano addirittura ridicole.
Mettiamoci anche il fatto che la cultura giapponese è totalmente diversa da quella occidentale e quello che sembra normale a noi può non esserlo per un’altra cultura così lontana, anche per questo forse all’inizio ho avuto grandi perplessità.
Alcune pratiche mi sono istintivamente più affini e le sento più mie e di conseguenza più facili da praticare.
Ti faccio l’esempio della terza tecnica (OMI su jo ha kyu), mi piace davvero fermarmi a ringraziare per le piccole cose che mi si presentano davanti, lo faccio già da qualche anno ed è parte della mia routine. Lo faccio però in modalità differente, non metto la mano davanti alla bocca. A volte è un grazie che pronuncio, a volte lo dico soltanto nella mia mente tramite il pensiero, altre volte lo scrivo.
Spesso alla sera ringrazio per 3 avvenimenti significativi che mi sono capitati nell’arco della giornata ed è una pratica estremamente rilassante.
A livello di pratica, ogni giorno diventa più semplice eseguire questi esercizi, anche quelli per cui inizialmente la mente poneva resistenza.
Gli esercizi che prevedono immaginazione o visualizzazioni mentali di giorno in giorno si trasformano e si arricchiscono di particolari.
OMI su shibusa è stata forse la pratica più difficile da realizzare. Ho capito che mi viene difficile concentrarmi su concetti astratti, la mia mente ricerca sempre qualcosa di figurativo su cui concentrarsi. Capita anche a voi?
La pratica che invece ho preferito e di cui mi sono assolutamente innamorata è OMI su kire (il provare a fare ogni giorno una piccola cosa diversa da quello che facciamo di solito). Lo trovo davvero sfidante e mi motiva molto.
Potrei farci un post a se stante. Cosa ne pensate?
Concludendo devo dire che mi è piaciuto tuffarmi in questa sfida. Da principiante della meditazione devo dire che queste sono per me tecniche un po’ troppo avanzate e non credo di essere ancora pronta per trovare il mio Ikigai. Vorrò sicuramente continuare il mio percorso nella meditazione, o per meglio dire vorrò iniziare un percorso, ma al mio livello credo sia meglio sperimentare altri approcci.
Quando sarò più preparata riprenderò in mano questo articolo e riproverò a mettere in pratica le 10 tecniche, ogni cosa ha un suo tempo e probabilmente questo non è ancora il mio.
Ad ogni modo ti consiglio la lettura del testo integrale Ikigai.
Ti lascio qui il link al mio Amazon affiliate per acquistarlo.
In alternativa puoi leggere qui il mio riassunto del libro per farti un’ulteriore idea degli argomenti trattati.
Bene, anche per oggi è tutto.
Grazie per aver letto fino in fondo questo post sulle 10 tecniche di meditazione del libro Ikigai.
Le hai provate insieme a me? Fammelo sapere con un commento.
Se vuoi rimanere ancora qui sul blog ti lascio il link ad altri post che ho scritto recentemente, magari li troverai interessanti:
- volere troppo e ottenerlo
- Legge dei 101 desideri
- Creare un blog per principianti
- Link alla sezione “cosa ho imparato nel mese di”.
- Passare da un livello b2 ad un c1 in inglese
A presto,
V.S.
[…] Le ho anche riassunte per voi in questo post. […]
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